“Voglio iniziare proprio dalla buca in cui si è apprezzato l’impegno dell’Orchestra fiorentina guidata dall’eccellente bacchetta del M° Francesco Ivan Ciampa; riconosco in lui una spiccata intelligenza e maturità interpretativa nonostante l’età ancora abbastanza giovane ed ogni volta che lo ascolto noto una crescita esponenziale nella profondità di approccio verso lo spartito; con la sua lettura trovo sempre motivi per approfondire l’ascolto in cui taluni passaggi rimangono sovente nascosti negli anfratti della routine: ecco che la piccola fuga iniziale si ammanta di vivacità per introdurci nel dramma in maniera leggera e quasi burlesca. Il gesto sempre morbido accompagna gli interpreti valorizzandone le peculiarità e sostenendoli con un suono misurato e mai strabordante, esplodendo verso la fine nel momento sinfonico di inizio terzo atto con un impeto di passione e di sofferenza che traspaiono e corrono sul filo, quasi invisibile, fatto di fraseggio morbido e di dolente pathos; tutto ciò ci porta alla foce del fiume in piena nell’aria Tu, tu, tu, tu piccolo Iddio in cui voce e musica si fondono in un momento di grande e commovente emozione. L’intelligenza di cui parlavo sopra diventa un’arma indispensabile davanti ad una partitura come questa proprio perché l’esiguo numero di prove (nonostante quest’opera sia per il Teatro fiorentino un titolo di repertorio) deve focalizzare l’attenzione nel creare un’intesa con strumentisti e palcoscenico quasi immediata… e lui ha centrato pienamente l’obiettivo.”
Fonte: Gli amici della musica